
Il passare dei secoli aveva rabbuiato lo splendore dei colori quattrocenteschi, impedendo a fedeli e visitatori di ammirarne la bellezza.
È questo che ha spinto noi di Unigum a investire nel restauro de “Il Miracolo del Calice”. Affresco rinascimentale del pittore fiorentino Cosimo Rosselli, realizzato tra il 1484 e il 1486 all’interno della chiesa di Sant’Ambrogio, nel cuore di Firenze.
L’opera porta in scena la processione del 1340, con in testa il sangue miracoloso del santo, quando il popolo fiorentino scese in strada per richiedere la protezione della città dalla peste.
L’affresco, conservato nella Cappella del Miracolo, è un omaggio al Miracolo del calice che si compì il 30 dicembre del 1230. Giorno in cui l’anziano sacerdote della chiesa di Sant’Ambrogio, Ugoccione, trovò all’interno del calice del vino, utilizzato durante la messa del giorno precedente, del sangue raggrumato.
Sangue che, conservato come reliquia, nella seconda metà del Quattrocento fu trasferito nella nuova Cappella detta appunto del miracolo, all’interno di un tabernacolo marmoreo scolpito appositamente da Mino da Fiesole.
Il restauro dell’opera, affidato alle mani di Lidia Cinelli sotto la supervisione di Ilaria Ciseri della Soprintendenza alle Belle arti di Firenze, si è concluso ai primi del 2017.
L’intervento restituisce l’antico splendore a un prezioso ciclo di affreschi che, oltre al racconto della processione del popolo fiorentino per celebrare il sangue miracoloso, ci regala anche una “fotografia” di come appariva la città di Firenze a quel tempo.
La chiesa di Sant’Ambrogio è circondata dai campi e lo sguardo verso l’orizzonte si estende fino alle colline di Fiesole, oggi nascoste da strade e palazzi di una città che attraverso i secoli è stata protagonista di un grande sviluppo urbano.
Nell’opera il particolare voluto dall’artista è la raffigurazione di tre umanisti a lui contemporanei: Marsilio Ficino, Pico della Mirandola e Agnolo Poliziano, a cui si aggiunge il suo autoritratto. Segno distintivo che Cosimo Rosselli lasciò anche all’interno della Cappella Sistina dove, a fianco di Maestri come Sandro Botticelli, il Ghirlandaio e il Perugino, dipinse alcuni affreschi, prima dell’avvento di Michelangelo e dei suoi capolavori.
La chiesa di Sant’Ambrogio è una delle più antiche della città, risalente probabilmente al VII secolo. Nel 988 apparteneva al convento delle monache benedettine intitolato al santo che in città soggiornò tra il 393 e il 394. Al suo interno riposano artisti fiorentini del calibro di Andrea Verrocchio, il maestro di Leonardo.
Alcune delle opere più preziose che si trovavano in questa chiesa oggi sono conservate agli Uffizi: “Sant’Anna Metterza” di Masolino e Masaccio, l’ “Incoronazione Maringhi” di Filippo Lippi e la “Pala di Sant’Ambrogio” di Sandro Botticelli.
«Siamo orgogliosi di aver strappato all’abbandono un’opera così preziosa, restituendola allo sguardo del mondo. Investire nell’arte significa salvaguardare la bellezza e la nostra identità. Per questo continueremo a farlo».
Stefano Santoni, Amministratore delegato Unigum S.p.a.
Adotta un’opera d’arte
Noi di Unigum crediamo nel potere della bellezza, nell’investimento in cultura e nella tutela delle opere d’arte. Siamo convinti che il patrimonio artistico e culturale del nostro Paese viva anche dentro di noi, per questo motivo abbiamo lanciato la campagna “Adotta un’opera d’Arte” attraverso cui abbiamo investito nel restauro dell’opera “Il Miracolo del Calice” di Cosimo Rosselli, l’affresco conservato nella chiesa di Sant’Ambrogio, una delle più antiche della città, che sorge nel cuore di Firenze, a due passi da Santa Croce. http://www.adottaunoperadarte.it